Conflitto USA – CINA: il contenimento (parte 1)

Conflitto USA - Cina

Stati Uniti e Cina si stanno confrontando sulla posizione di “grande potenza” e sulla idea di guida del nostro pianeta. Attualmente gli USA risultano formalmente, ma anche sostanzialmente, leader del mondo occidentale, ma anche capaci di intervenire sugli altri fronti.

Come possono gli USA gestire l’antagonismo cinese?

Questo è uno di tre articoli che affronteranno le tre ipotesi sul tavolo strategico occidentale:

  • Contenimento
  • Attacco
  • Compromesso

Iniziamo con il Contenimento

Il Contenimento della Cina potrebbe tradursi in una strategia volta a circondarla e lasciare che si creino aree critiche per

  1. rallentarne la crescita;
  2. ridimensionare il pericolo militare;
  3. costruire una piattaforma di dialogo e collaborazione su tematiche a ridotto impatto strategico.

La Cina sta cercando di aumentare la propria are di influenza per determinare un dominio globale cinese senza necessariamente sostituire gli USA nella guida solitaria del Mondo. La sua strategia si sviluppa attraverso una combinazione di tre iniziative globali:

  • Sviluppo
  • Sicurezza
  • Civiltà (cinese)

Per l’esecuzione del progetto di Contenimento si dovrebbe operare su più leve, sfruttando le sue debolezze, ma anche avviando cambiamenti nei rapporti internazionali per aumentare il costo del progetto cinese, rendendone onerosa l’esecuzione.

Nel frattempo la costruzione di piattaforme di dialogo può aiutare nel stemperare il conflitto.

  • Economia. Il Covid 19 e la guerra russo-ucraina stanno rallentando la crescita cinese (5% del PIL atteso, inferiore agli anni precedenti)(1) e danneggiando progetti come la Via della Seta. Anche il tasso di disoccupazione dei giovani (21-22%) (2) sottolinea una generale difficoltà interna. L’uso del decoupling come ridurre la produzione industriale in Cina solo per attività produttive di base, ridimensionerebbe il trasferimento di tecnologia.
  • Tecnologia. La Cina dipende dalla tecnologia occidentale per i processi di innovazione e adozione di nuove tecnologie. Alcune prassi del passato, come contratti di licenza per la produzione di prodotti altamente tecnologici a cui è seguito il furto di brevetti, non aiuta nella stipula di relazioni con obiettivi di sviluppo tecnologico. Alcuni settori come la AI richiedono chip evoluti di cui la Cina non ha i brevetti.
  • Politica estera. Per contenere l’espansione cinese bisognerebbe agire su più leve:
    • Supportare l’India nei progetti di contenimento della Cina e rivendicazione degli obiettivi geopolitici. Prima di tutto nel nuovo progetto del “Partnership for global infrastructure and investimento and India-Middle East-Europe economic corridor” (Pgii), ma anche nelle attività di esplorazione spaziale e supporto militare;
    • Costruire alleanze anche con stati favorevoli alla Cina per creare una competizione che influisca sul costo della alleanza (es. maggiori investimenti per evitare l’ingresso degli occidentali). L’ accordo degli USA con il Vietnam rallenta l’espansione cinese nell’area.
  • Usare la Russia come zavorra, in modo che la Cina debba decidere se mantenere l’alleanza o scaricarla. In questo caso si potrebbero ottenere comunque effetti positivi, come l’isolamento russo o l’indebolimento della Cina.
  • Valutare un alleggerimento o un azzeramento delle sanzioni e dell’isolamento di nazioni come Cuba, Venezuela, Iran per indebolire il fronte anti occidentale. In questi casi il ruolo dell’Europa potrebbe essere più attivo per aiutare gli USA nel cambiare approccio.
  • Militare. Completare le alleanze anticinesi coinvolgendo la Nuova Zelanda, supportando il Giappone nella costruzione della rete di monitoraggio e sensibilizzando i paesi NATO sulla globalità dell’espansione cinese (es. Africa, Medio Oriente).
  • Piattaforma culturale e scientifica. Il U.S. – China Science Technology Cooperation Agreement potrebbe essere modificato focalizzando la collaborazione su temi meno critici come la ricerca scientifica in ambito medicale (es. cura del cancro, campagne di vaccinazione mondiale) ed escludendo quelli con impatto militare. La cooperazione universitaria ha facilitato (bridging the gap) il dialogo tra sovietici e americani anche nei momenti più difficili.
  • Prestiti. La Cina ha prestato 1 trilione di dollari a oltre cento nazioni che dovrebbero rientrare dal 2030 (3). Nel caso negativo si troverebbe fortemente esposta.

(1) https://italian.cri.cn/2023/07/19/ARTIquAlRiAhVHeu7ItlAfKI230719.shtml
(2) https://www.lastampa.it/esteri/2023/08/16/news/cina_disoccupazione_giovanile_da_record_213_il_governo_decide_di_non_pubblicare_piu_i_dati-12998069/
(3) Foreign Affairs, vol. 102, Numero 5, Settembre-Ottobre 2023, Delusions of Détente di Michael Beckley

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