Ucraina, quali attori e fattori per la trattativa?

Russa-Ucraina

Da qualche giorno è iniziata la fase iniziale di una controffensiva ucraina. Questa azione era attesa e annunciata. Ma quali possono essere le conseguenze di una vittoria totale o parziale da parte degli ucraini?

Ma soprattutto quali sono gli attori e i fattori che possono pesare a favore di un tentativo di trattare tra le parti belligeranti?

(a) Ruolo della Cina. La Cina è un alleato importante della Russia e ha un forte interesse che l’alleato ottenga un risultato per poterlo applicare su Taiwan e per liberare la via terrestre verso l’Europa, ora compromesso.

È però prudente, per esempio presentando il manifesto in dodici punti (1) per favorire il dialogo tra le parti, non ha aggiunto un piano esecutivo; probabilmente perché un fallimento del suo ruolo di pacificatrice sarebbe un danno di immagine.

(b) Volontà della Russia. Senza la volontà dell’aggressore di trattare è evidente l’impossibilità di procedere. Vi sono diversi segnali che la Russia abbia corretto la strategia puntando su:

  • insostenibilità della guerra per gli stati occidentali, sia in termini di supporto di materiale bellico, quanto di volontà dell’opinione pubblica di sostenere il conflitto;
  • insostenibilità da parte dell’Ucraina di perdite umane (rapporto 4 a 1 a favore della Russia) (2), ma anche degli armamenti ex-sovietici che non potrebbero essere sostituiti tanto meno riforniti;

inoltre vi sono segnali che la popolazione russa abbia metabolizzato lo stato di guerra (3).

(c) Offensiva ucraina. È attesa per la primavera/estate ed è considerata importante perché potrebbe aggravare ulteriormente le debolezze dell’esercito russo e consentire il recupero di altro territorio, soprattutto isolando di fatto la Crimea (4) e rendendo vani i sacrifici dei russi. Se l’ipotesi della strategia russa a lungo termine fosse vera, qualsiasi vittoria sul campo potrebbe inasprire il conflitto o sarebbe vana.

(d) Ruolo degli USA. Il governo americano è l’azionista di maggioranza di questa guerra ed è fortemente interessato a ridimensionare la Russia, ma nello stesso tempo spostare le proprie risorse, oggi orientate verso l’Europea dell’Est, sul fronte cinese (5). L’esito di un trattato non troppo a favore della Russia completerebbe l’indebolimento del nemico. I dipartimenti americani hanno posizione diverse, ma tutte convergenti verso la necessità di un accordo.

(e) Volontà dell’Ucraina di negoziare. Senza la sua volontà di accettare qualche concessione ai russi, come la Crimea e le repubbliche indipendentiste, è difficile immaginare un processo di pace o una “coreizzazione” del conflitto.

(f) Ruolo degli europei. Non sembra possano in qualche modo avere un ruolo rilevante. Solo la Polonia potrebbe, come alleato degli USA, giocare un ruolo, ma non in questa fase.

Note

(1) Il manifesto è ricco di argomentazioni economico-commerciali. Riflette la preoccupazione cinese di rimanere isolata via terra.
(2) “Un anno dopo. Cosa è diventata la guerra in Ucraina”, pagg. 69-76, Limes 1/2023
(3) “Dall’operazione speciale alla guerra normale contro gli amerikani”, pagg. 89-98, Limes 1/2023
(4) L’esercito ucraino ha colpito il ponte di Kerch e rimarrebbe l’unico accesso “sicuro” per la penisola.
(5) “Le dilemme de Washington, jusqu’où armer l’Ukraine?” https://www.monde-diplomatique.fr/2023/01/RICHARD/65449

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